Imparare una seconda lingua da adulti, 10 punti di forza

Imparare una seconda lingua da adulti,

10 punti di forza

Sebbene sia vero che i bambini apprendono le lingue più facilmente, diversi studi rivelano che una lingua si può imparare a qualsiasi età. Con la psicologa Adelia Lucattini abbiamo individuato 10 punti di forza che permettono di raggiungere con facilità questo obiettivo anche a 70 anni.

Dalla fine degli anni Novanta gli studiosi dell’apprendimento linguistico hanno ormai bandito dal loro vocabolario frasi come: “Non è possibile per un adulto imparare una nuova lingua”, “Ormai è troppo tardi”, “Alla sua età è difficile”.

Ogni età ha ovviamente i suoi punti di forza, gli adulti hanno dalla loro parte le caratteristiche personali, di sviluppo e di maturità che i bambini e i ragazzi non hanno ancora, e su queste è bene investire.

Quali sono questi punti di forza:

  1. Motivazione
    Nuove condizioni lavorative, necessità di spostarsi all’estero, lavorare con stranieri che arrivano come turisti o controparte commerciali sono una grande motivazione. Quando è indispensabile farsi capire, abbiamo uno stimolo straordinario ad imparare una nuova lingua. Anche le relazioni affettive sono un grande sprone!
  2. Concentrazione
    Gli adulti si distraggono molto meno di bambini ed adolescenti.
  1. Esperienza di vita
    Grazie a una maggiore conoscenza del mondo, gli adulti hanno una capacità di comprendere il significato delle situazioni, delle azioni e quindi anche delle parole a esse collegate.
  2. Basi linguistiche
    Gli adulti conoscendo già bene la propria lingua, spesso anche un dialetto o una seconda lingua come accade in molte regioni d’Italia (ladino, tedesco, francese occitano, grecanico, albanese, lingue sarde e così via) non partono da zero ma hanno una base di parole comuni a tante lingue (francese, spagnolo, portoghese, rumeno), mentre per l’inglese tanti termini sono ormai entrati nel vocabolario quotidiano (computer, mouse, week-end, show, business, marketing, call, what, pad, phone, device, hallo, happy, birthday, Christmas, game, play, football, corner, volley, basket e così via).
  1. Conoscenza dei suoni
    Il proprio accento è molto difficile da perdere, oggi gli studiosi ritengono che non sia neanche necessario poiché parte integrante della propria identità e legame con le proprie origini. Gli adulti possono comunque raggiungere una buona pronuncia di una lingua straniera grazie anche alla conoscenza di molti più suoni di quanti non usino normalmente e che vengono “rispolverati” all’occorrenza.
  2. Saper leggere e scrivere
    Un altro vantaggio è poter fare collegamenti fra i suoni delle varie lingue aiutati dal fatto di saper scrivere e leggere.
  1. Linguaggio del corpo
    Molti studiosi hanno parlato della “comunicazione non-verbale”, le espressioni del viso, i gesti, i movimenti delle mani che sono senz’altro un punto di forza degli adulti che, in molte situazioni, riescono a cavarsela bene sopperendo alla mancanza di termini con i gesti, a cui associano le parole in un secondo momento.
  2. Autonomia e possibilità economiche
    Mentre i bambini e i ragazzi sono limitati e vincolati alla volontà e alle possibilità economiche dei propri genitori, gli adulti in questo sono più liberi.
  1. Regole e grammatica pratica
    È fuor di dubbio che la grammatica vada studiata ma, a differenza di adolescenti e bambini, gli adulti non hanno necessità di apprendere una lingua in classe. Hanno invece bisogno di imparare a comunicare in funzione del lavoro che svolgono o che vogliono fare o con l’obiettivo di cavarsela nella vita quotidiana, al supermercato, sui mezzi pubblici, dal benzinaio. Devono quindi esercitarsi in un contesto più concreto, abbinando la conoscenza grammaticale al suo utilizzo pratico. Imparare sì la grammatica ma parlando nella vita quotidiana.

10. Corsi di lingua “ad hoc”
Se si sceglie di fare un corso di lingua deve essere incentrato sui propri interessi e finalizzato all’attività che si andrà a svolgere o a cui si ambisce. Un corso generico di base come potrebbe fare un adolescente non interesserà o annoierà un adulto. Per i più grandi è in particolare consigliato un piccolo gruppo, dove siano presenti persone più o meno della propria età; questo diminuisce l’imbarazzo e aumenta le possibilità di scambio e di confronto.

 

 

teacher e allievi divertiti al ‘Bridge’…

Mai scoraggiarsi. La componente psicologica è fondamentale, aiuta a vincere l’imbarazzo della pronuncia. Accettate lo scarso vocabolario iniziale che fa sentire limitati nell’esprimere idee e pensieri, la paura di essere fraintesi, di risultare buffi o impacciati. Come quando si torna in palestra dopo tanto tempo o s’inizia un corso di tennis lasciato da ragazzini o, ancora, si decide di andare a correre dopo mesi di stop.

Un po’ di leggerezza ed un approccio giocoso aiutano molto. L’importante è iniziare, meglio se con un madrelingua spiritoso, paziente e con cui magari stringere un rapporto di amichevole scambio.

 

 

 

Una volta un madrelingua inglese pratico e spiritoso, per evitare che il suo interlocutore imparasse la differenza tra “spingere” e “tirare” sul campo, gli suggerì un trucco: “push” ha la “s” di “spingere”, “tirare” non ce l’ha! E una giovane “lettrice” tedesca commentò: “brot” (pane) è come “bròtt”, “brutto” in lucano!